La Biodanza di Rolando Toro e la Malattia di Parkinson

La Biodanza®, Danza della vita, è un metodo che mira all’integrazione motoria, affettiva e relazionale della persona. Attraverso l’ascolto di brani musicali che suscitano emozioni diverse, i partecipanti sono invitati ad esprimersi attraverso il movimento e l’espressività, sia individualmente sia interagendo tra loro.

Si tratta di un sistema di integrazione della persona con se stessa, con i propri simili e col mondo, che partendo da un profondo lavoro sull’identità porta ad ottimizzare lo stile di vita, conducendo ad una maggiore realizzazione personale.
Per questo scopo usa come strumenti la musica, utilizzata per il suo potere evocativo-emozionale; la danza, intesa come libero movimento connesso con l’emozione di cui diviene l’espressione; e il gruppo, contenitore ed evocatore di sicurezza ed affettività.

Oggi largamente diffusa in Europa e nelle Americhe, la Biodanza® è nata negli anni ’60 ad opera di Rolando Toro, psicologo e antropologo cileno, che ne ha messo a punto le dinamiche di base e che, dopo anni di applicazione in ambito terapeutico ed educativo, ne ha scoperto i benefici effetti riabilitativi per le persone affette da malattia di Parkinson.

Biodanza® non fa leva sulla volontà o sullo sforzo personale, bensì si propone di riabilitare dal di dentro, partendo dal profondo mondo istintuale, dal piacere e dal desiderio, risvegliando un sé assopito, ristrutturando l’Io ed aprendolo ad accogliere le nuove opportunità che la vita offre.
Facendo appello alla parte sana che è in ogni individuo, Biodanza® induce a muoversi a partire dal “dentro” con movimenti che nascono dal proprio bisogno di esprimersi, stimolato dalla musica e dalle parole del conduttore. Introduce una ricerca personale del “come” che diventa un patrimonio ed una conquista del soggetto.

Le danze ritmiche innalzano il tono dell’umore che, dopo un certo tempo, si stabilizza a livelli più elevati.
Gli esercizi di fluidità riducono progressivamente l’ipertono muscolare.
Gli esercizi di vitalità e le proposte di interazione con gli altri membri del gruppo tendono ad attivare i centri motori, riducendo la bradicinesia.
Gli esercizi di rilassamento profondo producono un temporaneo miglioramento del tremore.
Il contatto affettivo all’interno del gruppo ristabilisce la comunicazione e fortifica la coscienza della propria identità minacciata gravemente dalla malattia: di conseguenza, aumentano la fiducia in se stessi e l’autostima, insieme con la progressiva autonomia nel movimento.

La Biodanza di Rolando Toro e la Malattia di Parkinson