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SATURAZIONE: Indica la percentuale di emoglobina legata all’ossigeno. La saturazione dipende dalla pressione parziale dell’ossigeno nel sangue. La misurazione di questo parametro è molto importante per valutare lo stato di ossigenazione del sangue e per monitorare stati di insufficienza respiratoria. Si effettua per mezzo di un semplice esame che utilizza uno strumento non invasivo (saturimetro), che registra il livello di saturazione attraverso la lettura delle onde di pulsazione sanguigna del polpastrello.

SCIALORREA: Ipersalivazione. Eccesso di saliva e muco in bocca.

SCIÀTICA: malattia caratterizzata da dolore alla parte bassa della schiena, che si estende alla faccia posteriore ed esterna della coscia, alla fascia laterale della gamba e al piede (sciatalgia). È dovuta alla compressione o all’infiammazione del nervo sciatico. Quest’ultimo, che si distribuisce all’arto inferiore, ha origine da radici nervose che fuoriescono dalla colonna vertebrale in corrispondenza dell’ultima vertebra lombare e di quelle sacrali. Le cause più frequenti di sciàtica sono discopatie, l’ernia del disco e l’artrosi vertebrale. Altre cause sono: malformazioni della colonna vertebrale presenti sin dalla nascita; processi infiammatori; disturbi dei vasi sanguigni; tumori localizzati all’osso. Oltre che dal dolore, la sciàtica è caratterizzata da irrigidimento della colonna vertebrale, che riduce di molto la possibilità di movimento del tronco. Il paziente in piedi ha un atteggiamento caratteristico: andatura lenta e cauta, la schiena è deviata di lato e flessa in avanti. Inoltre possono verificarsi disturbi della sensibilità, quali formicolii o insensibilità della cute dell’arto inferiore. La diagnosi si fa in base alla presenza dei sintomi citati. Sono utili anche l’indagine radiografica e la TAC. La crisi dolorosa può durare ore oppure giorni. In caso di crisi recidivanti si può avere una riduzione della forza muscolare della gamba e del piede (sciàtica paralizzante). Il trattamento si avvale della fisioterapia, in particolare di una ginnastica specifica, di manipolazioni chiropratiche, di corsetti. È indispensabile il riposo. Utili sono gli analgesici e gli stiramenti della colonna. Talora sono necessarie iniezioni epidurali di anestetici. L’intervento chirurgico, preceduto dalla mielografia per la precisazione della sede dell’erniazione, si impone in caso di sciàtica paralizzante, oppure qualora sia recidivante e ribelle a ogni terapia.

SCLEROSI A PLACCHE: detta anche sclerosi multipla, malattia che colpisce primariamente la sostanza bianca dei nervi con distruzione della guaina mielinica, mentre il cilindrasse e la cellula nervosa rimangono abbastanza integri. È forse la più frequente malattia neurologica del giovane adulto.
Quadro clinico
Colpisce con decorso progressivo “à poussées”, cioè con periodi di spontaneo miglioramento alternati ad altri di netto peggioramento, fino a una grave invalidità motoria. La morte può intervenire dopo moltissimi anni dall’inizio. Talora il decorso è decisamente più benigno (forma lieve, o frusta). Secondo l’ipotesi patogenetica più accreditata, un evento patologico iniziale, probabilmente un’infezione virale (forse il morbillo) contratta nell’infanzia o nell’adolescenza, scatenerebbe una reazione autoimmune, difensiva, che distruggerebbe la mielina, in soggetti forse geneticamente predisposti. Le lesioni a carico del sistema nervoso centrale (sostanza bianca, cioè fibre mieliniche) sono le caratteristiche “placche”, aree di demielinizzazione con successiva reazione gliale, più o meno recenti, site prevalentemente vicino ai vasi. Il quadro clinico è molto vario, date le sedi multiple delle placche. L’inizio può essere acuto (sclerosi a placche acuta, con sintomatologia subito imponente) o lento e insidioso (sclerosi a placche cronica intermittente, la forma più frequente), con disturbi visivi e motori (nevrite ottica retrobulbare, deficit di forza in genere ai due arti di un lato, eventuale emiplegia o paralisi di qualche nervo cranico, specie del VI monolaterale). Il quadro definitivo, caratterizzato da disturbi piramidali e cerebellari, comprende: nistagmo, parola scandita, tremore durante l’esecuzione dei gesti ma non a riposo (triade di Charcot) e spasticità. La deambulazione è scoordinata e resa difficile dalla rigidità muscolare; frequenti e precoci sono i disturbi sfinterici, con incontinenza urinaria e fecale, modesti i disturbi della sensibilità.
Diagnosi e terapie
Importante, all’esame del fondo oculare, è la presenza, negli stadi avanzati, di pallore della metà temporale (laterale) della papilla ottica, esito dell’atrofia parziale del nervo ottico da nevrite. La diagnosi, oltre che sul quadro clinico, si basa su prove di laboratorio (nel liquor vi è un notevole aumento di immunoglobuline G, con presenza di immunoglobuline G oligoclonali), sullo studio delle alterazioni dei potenziali evocati, e su indagini strumentali per evidenziare le placche (TAC, ma più sensibile la risonanza magnetica nucleare). Per quanto riguarda la terapia delle fasi acute, i cortisonici a brevi cicli ne abbreviano la durata. Molte terapie sono state proposte: interferon beta1b ricombinante (per la prevenzione delle recidive), farmaci immunosoppressori (methotrexate, azatioprina), plasmaferesi (come per la miastenia), estratti leucocitari. Occorre poi una terapia attenta delle malattie intercorrenti, delle infezioni delle vie urinarie e delle piaghe da decubito. Molto utili contro la spasticità degli arti sono la fisiochinesiterapia e i farmaci miorilassanti.

SECONDI MESSAGGERI: Molecole identificate di recente, che innescano comunicazioni tra parti diverse del neurone. Si reputa che svolgano un ruolo nella sintesi e nel rilascio dei neurotrasmettitori, nell’attività intracellulare, nel metabolismo dei carboidrati e forse anche nei processi di crescita e sviluppo. I loro effetti diretti sul materiale genetico cellulare conducono a volte ad alterazioni durevoli del comportamento, influenzando per esempio la memoria.

SENSIBILIZZAZIONE: Cambiamento del comportamento o della risposta biologica di un organismo, prodotto da uno stimolo forte e solitamente nocivo.

SEROTONINA: Monoamina neurotrasmettitore che svolge diverse funzioni, regolando la temperatura corporea, la percezione sensoriale e l’insorgere del sonno. I neuroni che usano la serotonina come mediatore chimico si trovano nel cervello e nell’intestino. Numerosi farmaci antidepressivi hanno come bersaglio il sistema serotoninico cerebrale.

SINAPSI: Zone di giunzione tra cellule nervose, attraverso le quali esse “comunicano”. Si tratta di strutture specializzate comprendenti vescicole piene di neurotrasmettitori, cioè di molecole che permettono il trasferimento di segnali tra le cellule.

SINESTESIA: Condizione per cui uno stimolo sensoriale evoca una sensazione di un’altra modalità sensoriale. Per esempio una forma può essere «gustata» e un numero o un suono possono essere visti «a colori». L’incrocio di sensazioni del sinestetico non è una metafora poetica, ma una condizione vissuta realmente.

SISTEMA LIMBICO: Gruppo di strutture encefaliche, tra cui l’amigdala, l’ippocampo, il setto pellucido e i gangli della base, che presiede alle emozioni, alla memoria e a determinati aspetti del movimento.

SISTEMA NERVOSO AUTONOMO: Parte del sistema nervoso periferico che regola l’attività degli organi interni. Comprende il sistema nervoso simpatico e il sistema nervoso parasimpatico.

SISTEMA NERVOSO PARASIMPATICO: Parte del sistema nervoso autonomo che presiede alla conservazione dell’energia e delle risorse dell’organismo durante lo stato di rilassamento. Sistema nervoso periferico. Parte del sistema nervoso che comprende tutte le fibre nervose non facenti parte dell’encefalo e del midollo spinale.

SISTEMA NERVOSO SIMPATICO: Parte del sistema nervoso autonomo che chiama a raccolta l’energia e le risorse dell’organismo nei momenti di affaticamento e di allerta.

SLA: Acronimo di Sclerosi Laterale Amiotrofica.

SLP: Acronimo di Sclerosi Laterale Primaria.

SONDINO NASO-GASTRICO: Catetere in gomma o in silicone che viene introdotto attraverso le vie nasali fino a raggiungere lo stomaco. Si utilizza per l’alimentazione enterale (vedi Nutrizione artificiale).

SORDITÀ: mancanza congenita o perdita del senso dell’udito, provocata da alterazioni dell’organo uditivo, del recettore cocleare, delle vie nervose, dei centri acustici superiori. In rapporto alla sede anatomica della lesione, la sordità può essere di trasmissione, di percezione o mista. La sordità di trasmissione è determinata da alterazioni dell’apparato di trasmissione (membrana del timpano e catena degli ossicini), non complicate da lesioni dei recettori cocleari, delle vie o dei centri acustici: atresia congenita del condotto uditivo; perforazione del timpano da corpi estranei, scoppio, frattura della base cranica; processi infiammatori (otite media, esterna; ostruzione tubarica) o tumorali; fissazione della staffa per otosclerosi. La sordità di percezione è dovuta a lesioni dell’orecchio interno, delle vie e dei centri acustici, per fattori congeniti (lue congenita, fattore Rh, consanguineità, roseola, febbre influenzale ecc.), o infiammatori (labirintiti infettive o tossiche), o traumatici (fratture della base cranica con interessamento del labirinto, traumi acustici prolungati, scoppi ecc.), o tumorali (neurinomi del nervo acustico), o degenerativi (presbiacusia da atrofia senile). Alle sordità di percezione appartengono la sordità professionale e la sordità verbale pura. La sordità professionale riguarda soprattutto l’organo del Corti ed è dovuta all’esposizione a rumore tipico dell’ambiente di lavoro con livello sonoro continuo superiore a 80 decibel; inizia come fatica uditiva, ipoacusia transitoria con una tipica perdita uditiva, localizzata a 4000 Hz; gradualmente evolve verso la forma permanente con audiogramma che, nella fase terminale, è simile a quello della presbiacusia, con perdita gradualmente crescente con la frequenza. È accompagnata da disturbi extrauditivi a livello circolatorio, cardiaco, gastrointestinale, che iniziano a livelli anche inferiori a 80 decibel. Nella sordità verbale pura, sostenuta da lesioni sottocorticali del centro verbo-acustico di Wernicke (situato nella parte posteriore della I e II circonvoluzione temporale sinistra del cervello), vengono a mancare la comprensione del linguaggio parlato e la capacità di scrivere sotto dettatura, pur restando conservata la possibilità di parlare, di leggere e scrivere. La sordità mista è determinata da lesioni che interessano sia l’apparato di trasmissione sia quello di percezione.

SPERIMENTAZIONE CLINICA: E’ una sperimentazione posta sotto il controllo delle autorità sanitarie pubbliche (Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Sanità, Comitati Etici Regionali, Comitati Etici locali) che segue un protocollo sperimentale, vale a dire un documento che descrive l’obbiettivo, la metodologia, le considerazioni statistiche e l’organizzazione dello studio. Le fasi di una sperimentazione clinica sono: – Fase I: studio preliminare sulla sicurezza e sulla modalità di azione; – Fase II: studio terapeutico pilota; – Fase III: studio terapeutico su più larga scala; – Fase IV: dopo la commercializzazione. Gli studi clinici di una sperimentazione possono essere di differenti tipi: – Studi clinici controllati: un gruppo di pazienti riceve il trattamento sperimentale mentre il gruppo di controllo riceve la terapia standard o il placebo (preparazione apparentemente identica a quella che si vuole testare ma che non contiene alcun principio attivo); – Studi clinici controllati randomizzati: i pazienti sono assegnati a caso al gruppo sperimentale o a quello di controllo; – Studi in cieco: quando i pazienti non sanno a quale gruppo sono stati assegnati; – Studi in doppio cieco: né i pazienti, né i medici sanno chi sta assumendo la cura sperimentale e chi il placebo. E’importante ricordare che i trials non sono terapie ma esperimenti scientifici che possono, o non possono, risultare efficaci.

SPINALE: Per esordio spinale s’intende una forma di SLA che colpisce prevalentemente, prima degli altri, i motoneuroni localizzati nella regione spinale coinvolgendo le funzioni motorie (arti) prima delle altre.

SPIROMETRIA: Tecnica diagnostica che permette la valutazione della funzionalità respiratoria. Il paziente è invitato a respirare in un tubo di gomma connesso allo spirometro, che registra gli spostamenti dei volumi d’aria provocati dagli atti respiratori. Si può così determinare la quantità d’aria respirata con un singolo atto a riposo o in un minuto; inoltre è possibile valutare il volume d’aria che il paziente può muovere con una inspirazione o una espirazione forzata. Il test consente di monitorare nel tempo la progressione del deficit respiratorio.

SPOSTAMENTI: superamenti dello spazio prossimo; si riferisce alla marcia o all’uso della carrozzina, anche su terreni irregolari, nonchè al fare le scale.

SSN: Acronimo di Servizio Sanitario Nazionale.

STAMINALE: Le cellule staminali sono cellule progenitrici presenti in tutti i tessuti umani (muscoli, ossa, midollo spinale), non ancora “specializzate” in una determinata funzione. E’ stato osservato che le cellule staminali estratte da un pre-embrione umano (meno dei 4 giorni di vita) possono essere isolate, coltivate in laboratorio e indotte a differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula.

STIMOLO: Evento che si verifica nell’ambiente esterno e che viene captato dai recettori sensoriali.

STIPSI vedi Stitichezza

STITICHEZZA: Diminuzione nella frequenza delle evacuazioni , fenomeno spesso accompagnato da eccessiva durezza delle feci, difficoltà nelle evacuazioni e senso di gonfiore.

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