NAD: Acronimo di Nutrizione Artificiale Domiciliare.
NECROSI: Morte cellulare.
NED: Acronimo di Nutrizione Enterale Domiciliare. Vedi Nutrizione Artificilale.
NEUROBLASTOMA: tumore che colpisce le cellule nervose dei ganglisimpatici. È considerato di origine ereditaria, ed è uno dei più frequenti nell’infanzia. Il neuroblastoma fa parte di una più ampia famiglia di tumori, alla quale appartiene anche il feocromocitoma, che istologicamente originano dalle cellule del primitivo tessuto neuroectodermico della cresta neurale. Il neuroblastoma produce spesso catecolamine (per questo è detto secernente), determinandone alti livelli nelle urine e nel sangue, utili per la diagnosi. Può colpire soprattutto: la ghiandola surrenale, presentandosi come una tumefazione addominale; i gangli simpatici paraspinali, potendo comparire in qualsiasi tratto della colonna vertebrale (addominale e toracica). Segni frequenti di malattia sono: febbre, anemia, disappetenza, ecchimosi intorno alle orbite. Le metastasi, frequenti e precoci, colpiscono le ossa, la regione dell’orbita, i linfonodi, il fegato e il midollo osseo. La diagnosi precoce è fondamentale, poiché se si interviene nei primi stadi di malattia la sopravvivenza è elevata; a tale fine: vanno ricercati i metaboliti urinari delle catecolamine (acido vanilmandelico, acido omovanillico); va valutata l’estensione della malattia con indagini radiologiche standard, TAC, risonanza magnetica nucleare, urografia ed eventualmente mielografia; va eseguito, per confermare definitivamente la natura della malattia, un esame del midollo osseo e, se necessario, un prelievo bioptico della massa neoplastica nella sede più facilmente aggredibile. La terapia fondamentale è quella chirurgica, associata o meno a radioterapia e/o chemioterapia in base allo stadio clinico.
NEUROLOGIA: Branca della medicina che studia il sistema nervoso, sia per quel che riguarda l’anatomia e la fisiologia, sia nelle manifestazioni patologiche.
NEUROMOTORIO: quanto attiene sia al movimento che ai meccanismi neuro-fisiologici ad esso sottesi.
NEUROMUSCOLARE: Che riguarda gli alfa-motoneuroni del midollo spinale, i nervi, i muscoli e il punto di giunzione tra nervo e muscolo. Le patologie neuromuscolari comprendono sia le malattie del muscolo in cui sono direttamente interessate le fibre muscolari, sia le affezioni dei nervi (o di altri apparati) che influiscono nocivamente sul muscolo, causandone l’atrofia o altre alterazioni.
NEURONE: Cellula che rappresenta l’unità fondamentale del sistema nervoso. Cellula nervosa specializzata nella conduzione di impulsi bioelettrici. È caratterizzato da un corpo cellulare, da un prolungamento fibroso chiamato assone e da vari prolungamenti più corti e ramificati chiamati dendriti.
NEUROPATIA: Malattia di una fibra nervosa, localizzata su un nervo (mononeuropatia) o su più nervi (polineuropatia).
NEUROPSICOLOGICO: quanto attiene alle funzioni cognitive, ossia “mentali” ma non prettamente psichiche (attenzione, concentrazione, memoria, linguaggio, riconoscimento di oggetti, di spazi, …).
NEUROSIFÌLIDE: (o neurolue), l’insieme delle manifestazioni neurologiche della sifilide. Tipiche del periodo terziario, tutte le forme di neurosifilide derivano da una meningovasculite che può presentarsi clinicamente in forma subacuta durante il periodo secondario, o rimanere latente fino alla comparsa di manifestazioni più o meno tardive. La frequenza della neurosifìlide è crollata con l’avvento della penicillina; essa interessa attualmente soprattutto soggetti curati male o tardivamente. Si distinguono: la sifilide meningo-vascolare, in cui il processo infiammatorio luetico colpisce prevalentemente le meningi e i vasi cerebrali (vasculite), caratterizzata da sintomi molto vari; la sifilide parenchimatosa, che comprende a sua volta la paralisi progressiva e la tabe dorsale. La prima, con un periodo di incubazione di circa 15 anni, è caratterizzata da disturbi neurologici (alterazioni delle pupille, disturbi della parola e della scrittura, sintomi motori, tremori e attacchi epilettici e apoplettiformi) e da disturbi psichici molto vari, che conducono però sempre a un grave decadimento demenziale; si tratta, in pratica, di una meningoencefalite diffusa, con grave atrofia cerebrale. La tabe dorsale è causata da una lesione demielinizzante delle radici posteriori del midollo e, secondariamente, dei cordoni posteriori. Si manifesta 10-20 mesi dopo l’avvenuta infezione luetica, con disturbi della sensibilità, atassia, disturbi trofici e sintomi oculari (per esempio, segno di Argyll-Robertson). Le indagini batteriologiche specifiche sul liquor sono sempre positive per la paralisi progressiva, ma non sempre per la tabe. Le forme curate hanno una prognosi abbastanza buona. La terapia è a base di penicillina a dosi giornaliere elevate e cicli ripetuti.
NEUROTRASMETTITORE: Sostanza chimica fisiologica rilasciata dal neurone a livello della sinapsi per eccitare o inibire i recettori della cellula bersaglio. rendendo possibile la trasmissione degli impulsi nervosi tra due strutture nervose anatomicamente separate e poste in collegamento da sinapsi, oppure tra la fibra nervosa terminale e l’organo effettore (per esempio, tra nervo e fibre muscolari).
NEVROGLIA: Insieme di cellule specializzate con funzioni di nutrimento e sostegno del sistema nervoso.
NIV: Acronimo di Ventilazione meccanica Non Invasiva. Vedi Ventilazione meccanica non invasiva.
NOCICETTORI: Negli animali, terminazioni nervose che trasmettono la sensazione del dolore. Nell’uomo sono chiamati recettori dolorifici.
NOMENCLATORE: Elenco contenente i dispositivi (protesi, ortesi e ausili tecnici) costruiti su misura e di serie ricadenti all’interno della prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
NORADRENALINA: Neurotrasmettitore del gruppo delle catecolamine, sintetizzata sia nel cervello sia nel sistema nervoso periferico. Regolatrice del sonno, dell’umore e della pressione sanguigna, ha gli effetti tipici della reazione di allarme e della risposta combatti o fuggi. È chiamata anche norepinefrina.
NPD: Acronimo di Nutrizione Parenterale Domiciliare. Vedi Nutrizione Artificiale.
NUTRIZIONE ARTIFICIALE: La Nutrizione Artificiale (NA) è una procedura terapeutica mediante la quale è possibile soddisfare i fabbisogni nutrizionali di pazienti non in grado di alimentarsi sufficientemente per la via naturale. La NA si differenzia in parenterale (NP) ed enterale (NE). Con la NP, i nutrienti vengono somministrati direttamente nella circolazione sanguigna, attraverso una vena periferica (es. cefalica, basilica, ecc.) o una vena centrale di grosso calibro (es giugulare, succlavia, ecc.), mediante l’impiego di aghi o cateteri venosi. Con la NE i nutrienti, vengono somministrati direttamente nello stomaco o nell’intestino mediante l’impiego di apposite sonde (sondino naso-gastrico, naso-duodenale, naso-digiunale, stomie). Sia la NP che la NE necessitano di precisi protocolli terapeutici e di monitoraggio, personalizzati a seconda dello stato metabolico e delle esigenze nutrizionali del singolo paziente.