Testimonianza di Samuele Bigazzi

Testimonianza di Samuele Bigazzi

Sono stato in Abruzzo nella prima settimana di agosto come volontario della Protezione Civile. Ho prestato servizio a Pizzoli, 15 km a nord-ovest di L’Aquila, in quella che all’indomani del 6 aprile era la terza tendopoli più grande allestita in Abruzzo. Ad oggi la tendopoli, durante il giorno, conta circa 100 ospiti civili, un migliaio in meno rispetto ai primi giorni dopo il terremoto.

Come in ogni tempesta c’è una calma che la precede ed una che la segue, anche a Pizzoli si vive un clima di relativa pace. Il terremoto non ha causato eccessivi danni materiali come in altre parti dell’Abruzzo, così una buona parte della popolazione sta cercando di riappropriarsi della propria quotidianità. L’ostacolo maggiore non è dato dalla necessità della ricostruzione – come dicevo non paiono essere molte le abitazioni dichiarate inagibili – ma dalla difficoltà della popolazione di superare la paura.

Durante la mia permanenza ho smontato le tende rimaste disabitate e ho riportato nella scuola comunale il mobilio che era stato spostato nelle aule tenda. Durante questo trasloco sotto ai banchi ho trovato alcuni quaderni e qualche foglio sparso con temi dei ragazzi delle scuole medie. Impressionante leggere con quanta lucidità, nonostante la sofferenza, descrivessero la voglia, ed allo stesso tempo la disarmante paura, di tornare nelle proprie case.

Durante la giornata ho vissuto in una situazione quasi surreale: dentro alla tendopoli non si vedevano girare persone senza un’uniforme, che fosse della Protezione civile piuttosto che dei vigili del fuoco o dell’esercito… Ti veniva quasi da chiederti a chi stessi prestando soccorso. Poi arriva la sera, il ricordo, la paura: gli ospiti della tendopoli in poche ore triplicano.

Testimonianza di Samuele Bigazzi, fisioterapista di NeuroCare onlus.

 

Testimonianza di Samuele Bigazzi