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DAY HOSPITAL: modalità assistenziale caratterizzata da un’ospedalizzazione diurna per l’esecuzione di pratiche diagnostiche e/o terapeutiche per le quali il domicilio non è idoneo e/o con una complessità non compatibile con il setting ambulatoriale.

DECUBITO: posizione assunta dal corpo umano nel letto. La lunga immobilizzazione nel decùbito obbligato può provocare piaghe da decùbito. Le piaghe da decubito si formano nelle regioni del corpo a contatto con il piano del letto (regioni sacrale e glutea) nei malati da tempo costretti all’immobilità.

DEMENZE: stati patologici caratterizzati da deterioramento delle funzioni intellettive già completamente sviluppate. Sono dovute a una alterazione cerebrale organica con atrofia degenerativa; le cause possono essere note (vascolari, infiammatorie, tossiche ecc.), o non ben identificate (per esempio, demenze senile e presenile). La compromissione dell’intelligenza determina disturbi di memoria, di attenzione e concentrazione, confabulazioni, perdita della capacità di critica e di giudizio, alterazione delle funzioni simboliche (afasia, agnosia, aprassia). L’evoluzione è progressiva fino alla disgegazione totale dell’intelligenza e della personalità, con compromissione di tutte le prestazioni del soggetto.

DEMENZA PRESENILE: stato di deterioramento mentale che insorge prima dei 65 anni di età. Si manifesta con forme piuttosto rare; le principali sono la malattia di Alzheimer-Perusini e la malattia di Pick, che colpiscono prevalentemente le donne. La è la più frequente; compare in genere tra i 45 e i 65 anni, con turbe della memoria e disorientamento, soprattutto spaziale, a cui seguono l’alterazione delle funzioni simboliche (afasia, agnosia, aprassia), irrequietezza, talora sintomi neurologici fino a un completo quadro demenziale. La malattia di Pick, più rara, ha una sintomatologia vmalattia di Alzheimer-Perusiniaria, poiché il danno atrofico può interessare zone diverse dell’encefalo. Caratteristica è la frequente comparsa di un’alterazione della personalità con abolizione dei freni inibitori, agitazione progressiva, logorrea. Anche questa forma di demenza presenile evolve, più o meno rapidamente, verso la totale compromissione delle funzioni intellettive

DEMENZA SENILE: forma di deterioramento mentale che può insorgere dopo i 65 anni di età. Colpisce con maggior frequenza le donne. L’esordio è lento e si manifesta prevalentemente con deficit della memoria, alterazioni del carattere e del comportamento, neurastenia, confusione. Segue una compromissione più marcata delle facoltà intellettive, della memoria e della personalità, disorientamento temporo-spaziale, deliri, rare allucinazioni. Il decorso è progressivo e giunge in poco tempo (in media 4-6 anni) allo sfacelo totale. Nel corso della demenza senile si possono osservare quadri clinici particolari: sindrome presbiofrenica, forma delirante, forma melanconica. Talvolta può associarsi alla demenza arteriosclerotica. Quest’ultima, di origine vascolare, è la più frequente forma di deterioramento, oltre i 50 anni, e interessa in misura prevalente gli uomini; si caratterizza per una sintomatologia polimorfa, a focolaio (alcune funzioni psichiche sono compromesse, altre meno) e per un decorso alternante, con periodi di aggravamento e periodi di remissione parziale.

DENDRITE: prolungamento arboriforme del corpo cellulare del neurone. Assieme al corpo cellulare, riceve impulsi dagli altri neuroni.

DESATURAZIONE: riduzione della percentuale di ossigeno legata all’emoglobina.

DIAFRAMMA: lamina muscolo-tendinea che divide la cavità toracica da quella addominale. Il diaframma è un muscolo involontario, innervato dal nervo frenico, ma la sua attività è anche modificabile volontariamente; ha importanza nei movimenti inspiratori ed espiratori, nella defecazione.

DIGIUNOSTOMIA: comunicazione tra il digiuno intestinale e l’esterno prodotta chirurgicamente, allo scopo di permettere l’alimentazione di un paziente non in grado di nutrirsi altrimenti. Quando esiste l’impossibilità di praticare la gastrostomia (vedi gastrostomia), si può ricorrere a questa tecnica.

DIMISSIONI PROTETTE: le dimissioni protette sono dimissioni da un ricovero ospedaliero concordate con i servizi territoriali e con il coinvolgimento del medico di famiglia. Hanno come scopo quello di sostenere la persona nel rientro al proprio domicilio garantendo la continuità della cura e l’assistenza ed evitando così nuovi ricoveri. Le dimissioni protette non devono essere intese come “precoci” rispetto ai tempi richiesti per completare l’iter assistenziale, bensì quale organizzazione di un sistema di comunicazione e di integrazione tra diversi settori (Ospedali, distretti sociali, distretti sanitari) atti a garantire continuità assistenziale al paziente.

DISARTRIA: disturbo dell’articolazione della parola. Dipende da lesioni delle vie nervose che regolano la fonazione e l’articolazione della parola, mentre la formulazione mentale di essa è regolare. Se il disturbo compromette completamente l’articolazione della parola diventa anartria.

DISFAGIA: difficoltà a deglutire cibi solidi e liquidi.

DISPNEA: respiro difficoltoso e coscienza di un aumentato sforzo respiratorio, sino alla vera e propria fame d’aria. La dispnèa si manifesta durante notevoli sforzi fisici o in condizioni patologiche.

DOPAMINA: catecolammina, neurotrasmettitore con funzioni diverse secondo le aree. Nella sostanza nera del tronco cerebrale vi sono neuroni contenenti dopamina che proiettano al nucleo caudato e che, quando insorge il morbo di Parkinson, vengono progressivamente distrutti. Si reputa che la dopamina regoli le risposte emozionali ed abbia un ruolo nella schizofrenia e nel cocainismo.

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