Autore: benedettacastellini

B

BASTONCELLO: fotorecettore localizzato alla periferia della retina; è sensibile alla luce di bassa intensità e specializzato nella visione notturna.

BIOPSIA: prelievo di tessuti o cellule da sottoporre ad esame microscopico; in caso di biopsia muscolare, ad es., un frammento di muscolo (in genere della coscia o del braccio) viene trattato con diverse sostanze reagenti e coloranti (esame istologico) per poter evidenziare al microscopio particolari alterazioni delle cellule muscolari e dei loro componenti, dovute a malattie neuromuscolari.

C

CAPACITA’ VITALE: volume di aria introducibile effettuando un atto respiratorio al massimo delle proprie capacità.

CAREGIVER: è colui che si prende direttamente cura del malato; il caregiver può essere formale, se si tratta di un familiare, oppure informale se non è legato da vincoli di parentela con il malato.

D

DAY HOSPITAL: modalità assistenziale caratterizzata da un’ospedalizzazione diurna per l’esecuzione di pratiche diagnostiche e/o terapeutiche per le quali il domicilio non è idoneo e/o con una complessità non compatibile con il setting ambulatoriale.

DECUBITO: posizione assunta dal corpo umano nel letto. La lunga immobilizzazione nel decùbito obbligato può provocare piaghe da decùbito. Le piaghe da decubito si formano nelle regioni del corpo a contatto con il piano del letto (regioni sacrale e glutea) nei malati da tempo costretti all’immobilità.

E

ECCITAZIONE: cambiamento di stato elettrico di un neurone associato a un’aumentata probabilità di potenziali d’azione.

ELETTROMIOGRAFIA (EMG): tecnica diagnostica impiegata per registrare l’attività elettrica legata alla contrazione muscolare e studiare le variazioni qualitative e quantitative dei potenziali d’azione sia del muscolo, sia delle singole fibre muscolari. Si effettua la registrazione mediante elettrodi (di superficie o ad ago), applicati in corrispondenza del muscolo da esaminare, o mediante speciali microelettrodi, che registrano direttamente dall’interno di singole fibre muscolari. E’ la tecnica diagnostica fondamentale per rilevare malattie neuromuscolari.

F

FASCICOLAZIONE: Attivazione irregolare e aritmica di fibre muscolari appartenenti ad una stessa unità motoria. Essa è avvertita come guizzo o breve contrazione di una piccola parte del muscolo (la cosiddetta “carne che balla”). Si manifesta anche in forma di guizzi brevi e aritmici visibili sotto la pelle. Può essere sintomo di malattia neuromuscolare, ma anche presentarsi in condizioni parafisiologiche, come la stanchezza.

FANTASMA, ARTO: fenomeno per cui chi perde un arto in un incidente o subisce un’amputazione continua ad avvertire la presenza dell’arto scomparso. Le sensazioni sono forse causate dal fatto che nel cervello avviene una riorganizzazione delle connessioni nervose.

G

GANGLI DELLA BASE: massa di neuroni comprendente nucleo caudato, putamen, globo pallido e sostanza nera, localizzata in profondità nel cervello; svolge un ruolo importante nei movimenti. La morte delle cellule della sostanza nera contribuisce a produrre i segni del morbo di Parkinson.

GASTROSTOMIA: intervento chirurgico volto a creare una comunicazione tra lo stomaco e l’esterno, con l’apertura di uno sbocco nella parte alta dell’addome, sotto lo sterno. Viene effettuata in caso di impossibilità di alimentazione per via naturale.

H

HOME CARE: assistenza domiciliare, intesa come complesso di servizi orientati verso i bisogni clinici e socio-sanitari della persona con la finalità di deospedalizzare malati cronici critici.

HOSPICE: Si definisce hospice una struttura dedicata al ricovero delle persone suscettibili di un approccio palliativo, perché affetti da una malattia inguaribile in fase avanzata e/o terminale. L’accesso all’hospice dovrebbe essere determinato da problematiche sanitarie e/o socio familiari che rendano tale scelta assistenziale preferibile o alternativa all’intervento domiciliare. Il ricovero in hospice può essere temporaneo o definitivo.

I

ICTUS: Principale causa di morte in Occidente, l’ictus è l’improvvisa interruzione dell’apporto di sangue al cervello. Può essere provocato da un coagulo di sangue o trombo che ostruisce un vaso sanguigno cerebrale, dalla rottura delle pareti vasali o dalla pressione di una massa tumorale sui vasi sanguigni. Privati dell’ossigeno trasportato dal sangue, i neuroni dell’area colpita non funzionano più e muoiono, sicché la parte di organismo da essi controllata smette a sua volta di funzionare. Nella sua forma più grave, l’ictus produce perdita della conoscenza e della funzione cerebrale, con conseguente decesso.

INCIDENZA: In epidemiologia (vedi epidemiologia), il tasso di incidenza indica il numero di nuovi casi di una malattia che si presentano in un determinato intervallo di tempo.