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EPILESSIA: DIAGNOSI

Il fatto che una persona abbia avuto una crisi epilettica non significa che sia affetta da epilessia. Le crisi epilettiche, infatti, sono sintomo di un malfunzionamento del cervello, che può dipendere da svariati motivi, compresa anche una iperpiressia (convulsioni febbrili).

Quando si sospetta un’epilessia, è preferibile rivolgersi a Centri e Laboratori specialistici, che esistono in ogni città d’Italia, che sono in grado non solo di fare diagnosi di epilessia, ma anche di stabilire di che tipo di epilessia soffre un paziente. In questo processo, l’interrogatorio clinico, ovvero l’anamnesi, spesso con l’ausilio dei familiari o di chi ha assistito alle crisi, rimane una tappa fondamentale nel formulare le prime ipotesi diagnostiche.

Classicamente l’esame di laboratorio tuttora più valido e utilizzato in campo diagnostico è l’elettroencefalogramma (EEG). L’esame EEG standard è di facile esecuzione, non provoca disagi particolari al paziente, è poco costoso e assolutamente non nocivo. L’EEG registra, grazie agli elettrodi posti sulla testa del paziente, l’attività elettrica propria del cervello. Oltre l’EEG standard, esistono poi delle metodiche più avanzate, in cui è possibile filmare contemporaneamente il soggetto che si sta sottoponendo a una registrazione EEG, visualizzando in modo sincronizzato su uno schermo sia l’immagine reale del soggetto che il tracciato in scorrimento. Questa tecnica, detta Video-EEG è sicuramente molto utile quando è necessario filmare le crisi del paziente e analizzare le corrispondenti modificazioni dell’EEG.

La grande evoluzione tecnologica di questi ultimi decenni ha permesso anche di commercializzare piccoli registratori portatili (tipo walkman) che consentono la registrazione EEG per periodi molto prolungati (24-48 ore) in soggetti in movimento, che trascorrono una vita del tutto normale nel proprio ambiente (EEG Dinamico).

Negli ultimi anni hanno acquistato sempre maggiore rilevanza le metodiche neuroradiologiche, vale a dire la TAC cerebrale e soprattutto la risonanza magnetica (RM) cerebrale: tali metodiche sono in grado di fornire sempre più sofisticate immagini del cervello. Tali tecniche sono complementari agli studi EEG; infatti, se l’EEG fornisce informazioni riguardo al funzionamento del cervello, le neuroimmagini (TAC, RM) ci mostrano come esso è conformato dal punto di vista strutturale. Va sottolineato come uno studio di neuroimmagini adeguato e correttamente eseguito, in particolare la risonanza magnetica, possa chiarire un quesito diagnostico ed essere estremamente rilevante nella strategia terapeutica di un’epilessia. La risonanza magnetica è un esame assolutamente innocuo e può essere ripetuto più volte.