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EPILESSIA: TERAPIA MEDICA

I farmaci antiepilettici sono efficaci nella grande maggioranza dei casi, ma la loro scelta ed il loro dosaggio devono essere individualizzati.

La terapia farmacologica va iniziata con un solo farmaco del quale vengono aumentate gradualmente le dosi fino a raggiungere la completa libertà dalle crisi oppure fino a che non insorgano effetti collaterali giudicati eccessivi. Se il primo farmaco non è sufficientemente efficace o non è abbastanza ben tollerato si passa a un altro farmaco, sempre usato da solo.

Si parte in genere con i farmaci di prima generazione, quali carbamazepina (ed il derivato più recente oxcarbazepina), valproato, fenitoina, fenobarbitale, primidone, etosuccimide.

Il medico farà eseguire al paziente prelievi periodici di sangue per controllare le concentrazioni del farmaco, affinché non siano tossiche.

Negli ultimi anni sono stati messi in commercio numerosi nuovi farmaci antiepilettici, di seconda e terza generazione:  gabapentin tiagabina, vigabatrin, topiramato, lamotrigina, felbamato, levetiracetam, lacosamide, zonisamide e retigabina.

La maggior parte di essi è indicata solo per la cura delle crisi parziali e, almeno per ora per diversi dei farmaci citati, come terapia aggiuntiva.

Oltre alla maggiore tollerabilità, i farmaci della seconda generazione hanno il vantaggio di non avere bisogno dell'esecuzione di prelievi periodici per misurarne la concentrazione nel sangue, perché tale concentrazione è già prevedibile con sicurezza in base alla dose somministrata.

Le donne devono ricordare che alcuni farmaci antiepilettici possono inibire l'efficacia degli anticoncezionali orali (pillola) e dovrebbero quindi consultare il medico in proposito.

Nella scelta della terapia farmacologica è importante prenderne in considerazione anche i possibili effetti collaterali.

Considerazione importante è che gli effetti collaterali dei farmaci antiepilettici appaiono con maggior frequenza in pazienti con epilessia legata alla presenza di neoplasie cerebrali. In particolare è importante ricordare che, nei pazienti con epilessia e neoplasia cerebrale: la possibilità di comparsa di importante eruzione cutanea (rash) durante radioterapia aumenta notevolmente se i pazienti assumono contemporaneamente Fenitoina, Carbamazepina o Fenobarbitale.

Si ricorda inoltre che l’utilizzo di fenobarbitale è associato ad un aumentato rischio di periartrite scapolo-omerale e che la Carbamazepina, il Valproato, la Fenitoina ed il Fenobarbitale possono indurre un peggioramento di alcune funzioni cognitive.