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La diagnosi è basata sui sintomi/segni e sui risultati degli esami strumentali e di laboratorio. I medici controllano immediatamente se la persona infortunata è cosciente e se risponde alle sollecitazioni. Attraverso un accurato esame neurologico valutano le risposte oculari, motorie e verbali: verificano, ad es., la capacità di aprire gli occhi autonomamente, di muovere gli arti, di esprimersi e di comprendere; la coordinazione ed i riflessi.

La Scala di Glasgow (o Glasgow Coma Score, punteggio del coma di Glasgow o semplicemente GCS) è uno strumento che consente la valutazione della funzione neurologica e rappresenta lo standard di riferimento per molti protocolli terapeutici: il punteggio massimo è 15 e il minimo 3 (che indica una gravissima compromissione dello stato di coscienza).

Generalmente, la condizione clinica è classificata come

  • grave (GCS ≤ 8)
  • moderata (GCS 9-13)
  • lieve (GCS ≥ 14).

La radiografia (RX) consente di apprezzare la presenza di fratture craniche e/o cervicali.

Nel caso in cui, in base alla visita effettuata, si ipotizzi una lesione cerebrale, sarà necessario effettuare una TC (Tomografia computerizzata) o una Risonanza magnetica (RM o RMN): la seconda è superiore alla prima nel dettaglio neuroanatomico, anche se di esecuzione più lunga e più costosa.