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TRAUMA CRANICO: TERAPIA MEDICA

traumacranico-300x225Durante la fase acuta, i medici si occupano di monitorare e stabilizzare i parametri vitali, suturano e bendano eventuali ferite, procedono ad un accurato esame delle funzioni cardio-respiratorie, dello stato di coscienza, delle funzioni sensoriali/sensitive e motorie.

Nel caso di trauma cranico lieve, nelle prime 24 ore, i medici controllano il paziente ad intervalli di alcune ore, per escludere la comparsa di sintomi potenzialmente pericolosi che necessitino di un intervento tempestivo (ad es. convulsioni, vomito, dispnea, forte cefalea, aumento o persistenza della sonnolenza, confusione mentale, perdita di sensibilità o incapacità di muovere gli arti, perdita dell’equilibrio, perdita di coordinazione, incapacità di riconoscere le persone o i luoghi circostanti, disturbi del linguaggio o della vista, perdita dal naso o dalle orecchie di liquor).

In caso di trauma cranico grave, la testa, il collo e la colonna vertebrale vengono immobilizzati; la testiera del letto può essere rialzata per diminuire la pressione all’interno del cranio sul cervello. Temperatura, pressione arteriosa, polso, livelli di ossigeno e anidride carbonica e parametri neurologici vengono tenuti sotto controllo. Possono inoltre essere somministrati farmaci antidolorifici, antiepilettici, ed eventualmente anche sedativi, al fine di limitare l’attività muscolare che può essere pericolosa. Può essere introdotto all’interno del cranio un misuratore di pressione ed eventualmente, al fine di ridurre la pressione sul cervello, un catetere nei ventricoli cerebrali. In alcuni casi, potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico: TC o RMN consentono di stabilire l'operabilità potenziale degli ematomi intracranici.

In caso di frattura del cranio, se le ossa risultano allineate, non è richiesto trattamento; se invece è presente un affossamento dei frammenti, è necessaria la neurochirurgia, in quanto risulta possibile una lacerazione dei vasi sanguigni.